I cavallucci marchigiani sono dolcetti caratteristici delle Marche, si cucina specialmente d’inverno siccome ripieni di ingredienti che li rendono un vero concentrato di energia. Andiamo a vedere insieme l’origine di questo piatto delle Marche e la sua preparazione tradizionale. Quest’ultima è difatti tramandata di generazione in generazione e come ciascuna tipicità regionale ciascuna famiglia conserva con cura la propria: i protagonisti sicuramente però sono i cavallucci marchigiani, leccornia che fa parte del vasto patrimonio dolciario delle Marche.
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Tali dolcetti dalla forma curiosa vengono chiamati così proprio perché rammentano il dorso di un cavallo. Nativi della zona di Cingoli e Apiro, in provincia di Macerata, nel tempo sono divenuti famosi in tutta la regione e fanno poi parte del genere delle paste farcite la cui nascita va a risalire dal Medioevo.
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Cavallucci marchigiani: ecco una delle ricette facili fare
Andiamo a vedere ora gli ingredienti partendo dal ripieno: 100 gr. Noci; 100 gr. Nocciole; 100 gr. Mandorle; 300 gr. “saba” o “sapa” di origine locale o anche 1 bicchiere di marsala; buccia grattugiata di un limone e un arancio; 100 gr. zucchero semolato; 50 gr. pane grattugiato; è poi consentito l’utilizzo di cacao in polvere e caffè in misure minime.
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Poi, per la pasta esterna si utilizzano: 500 gr. farina di frumento; 100 gr. olio di semi; 100 gr. vino bianco marchigiano; 100 gr. zucchero semolato; cannella.
Per l’impasto della pasta esterna dei cavallucci, bisogna mescolare tutti gli ingredienti e lavorali vigorosamente fino a formare un impasto denso. Poi biosgna stenderlo con un mattarello per avere una sfoglia spessa qualche millimetro. Biosgna poi tagliare la sfoglia in dischi di circa 10-12 cm. Successivamente al centro di ciascun disco va collocato il ripieno dei cavallucci. Fatto ciò chiudete i dischi e poi incurvali delicatamente nella loro forma caratteristica.
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Biosgna poi fare dei piccoli tagli sulla superficie a ricordare la chioma di un cavallo. Successivamente vanno fatti cuocerei in forno a 150-170 gradi per 30 minuti. I cavallucci, una volta raffreddati, possono essere spazzolati con del semplice zucchero a velo oppure come tradizione vuole, essere bagnati con un po’ di alchermes e ricoperti di zucchero semolato. Si coniugano al meglio con il vino cotto o con un ottimo bicchiere di vino rosso, ma sono buonissimi anche con una tazza di tè, per una colazione o una merenda tipica.
La ricetta, infine, muta di famiglia in famiglia che apporta dellevariazioni a seconda dei gusti individuali: si può mettere nel ripieno frutta candita, uva sultanina, fichi secchi, cioccolato fondente, marmellata o altri ingredienti.